Costruire un buon sito web aiuta il ranking in Google

Eccoci arrivati alla terza puntata della rubrica SEO per non SEO dove riprendiamo un argomento trattato più volte direttamente dalle fonti ufficiali di Google che non manca volta dove si ricorda ai webmaster che costruire un buon sito web aiuta il ranking in Google.

Già nel “lontano” 2017 Google ripetutamente affermava che preferisce classificare i contenuti e un sito web realizzati bene e più pertinenti per la query rispetto ai siti o ai contenuti con poco valore.

Quindi, se hai un negozio di scarpe e vendi le stesse sneaker di una marca famosa esattamente come fanno di altri X siti web di sneaker online, Google cercherà di classificare il sito web che offre il massimo valore al ricercatore.

Vi ricordate quando John Mueller rispose a un sito di scarpe serbo che diceva che il loro sito web era come gli Zappos del loro paese, ma ancora meglio, ero più che altro confuso?

Rileggendo Twitter di quel giorno con uno scambio di botta e risposta John Mueller stava dicendo che anche avere un sito migliore non ti aiuterà direttamente a posizionarti meglio su Google. Che tecnicamente ha senso. Ma Google dice alle persone, smette di preoccuparsi della ricerca, ma preoccupati di aiutare gli utenti fornendo ottime informazioni rilevanti e Google capirà quale sito classificare al meglio.

Ma è anche vero, per la proprietà transitiva, che se hai il sito migliore, dovrebbe quasi essere garantito che ti classificherai bene su Google.

Lo diciamo sempre ai nostri clienti: vuoi costruire un sito perfetto ma se i contenuti “imbarazzano” Google non si posizionerà mai bene per le query che meritano di classificare. Se qualcuno di Google vede i tuoi contenuti e non stai classificando bene per le query pertinenti, potrebbe decidere che qualcosa non funzioni correttamente nell’algoritmo e lavorare per adattarlo.

Questo mi ricorda un po’ un film dove un bambino giocava nella squadra di basket della scuola elementare. Era di gran lunga il miglior giocatore di basket della sua classe, potenzialmente dell’intera scuola. I nuovi allenatori decisero che non era tagliato per la squadra e tutti gli altri bambini rimasero completamente scioccati dalla notizia.

Dopo pochi secondi dalla comunicazione ufficiale i nuovi allenatori hanno subito realizzato le espressioni sui volti dei bambini e, cambiando idea, lo misero come guardia di partenza. Erano imbarazzati di non aver individuato il miglior giocatore di fronte ai loro piccoli atleti.

Lo stesso per Google: dovrebbe sempre scegliere il meglio nel suo indice e se non lo fa si dovrebbe almeno un po’ imbarazzare.